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Una vacanza a Djerba

10.01.2015
Indice

Per scoprire la magia di Ulisse

Partendo dalla costa, un viaggio indimenticabile attraverso ulivi millenari, fattorie fortino e città animate da mercati variopinti e vivacissimi come Houmt-Souk.

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Una vacanza a Djerba, per scoprire la magia che incantò Ulisse

Il bianco accecante della sabbia e delle costruzioni tipiche, il blu brillante del mare e la terra bruciata del deserto: la nostra vacanza a Djerba ci ritorna alla mente in questi tre colori e con un'infinità di sensazioni profonde. L'isola di Djerba si può considerare un'enorme oasi coperta di alberi e fiori alle porte del Sahara, e con un clima caldo ma temperato dalla brezza marina è uno dei posti più singolari e gradevoli di tutta la Tunisia.

Non per niente è proprio questa la mitica isola dei Lotofagi da cui Ulisse rischiò di non partire più. E per qualche giorno la sua luce speciale, i paesaggi da sogno e la tradizione berbera sofisticata e antichissima sono capaci di far dimenticare il presente anche a noi. Il villaggio turistico che abbiamo scelto per la nostra vacanza a Djerba si trova a nord est, affacciato su un tratto di spiaggia considerato fra i più belli dell'isola: bassa, sabbiosa, con acque limpide sempre calde che, come ci hanno assicurato, permettono il bagno anche a stagione avanzata.

Gli uliveti millenari di Midoun

Non vediamo l'ora di cominciare a vivere l'atmosfera unica di Djerba e lo facciamo visitando il vicino centro di Midoun. La seconda città dell'isola è caratteristica e animata con il suo vivace mercato settimanale, la moschea bianca a forma cubica e una tradizionale musica folkloristica, sviluppata dalla più grande comunità nera presente nell'isola, discendente da africani sudanesi e nigeriani. In questa zona attraversiamo distese di campi coltivati a ulivo, molti dei quali forse sono anche millenari, alti e contorti. Questi alberi ci parlano di Mediterraneo e di uno dei commerci più antichi al mondo: l'olio che si produceva in frantoi sotterranei, insieme alla straordinaria frutta locale e al vasellame di alta qualità, confluivano un tempo nella capitale dell'isola, Houmt-Souk, la città più importante nonché, allora come oggi, il suo mercato più grande.

Houmt-Souk, un allegro mercato all'aperto

Tappa immancabile per qualsiasi vacanza a Djerba, Houmt-Souk è una città luminosa e viva, che accoglie i visitatori con l'allegra confusione dei souk tunisini. Nella piazza del mercato e nel quartiere commerciale abbiamo trovato tutto quello che viene prodotto a Djerba, dalle anfore d'argilla ai bracciali d'argento berberi, fra fiori di bellissime bouganville. L'accoglienza degli abitanti è sempre molto calorosa e gentile, ma nei secoli passati dovettero difendersi da invasioni e attacchi frequenti. A Houmt-Souk sopravvive in riva al mare il resto più imponente di questo passato, e cioè la fortezza di Borj el-Kebir da cui, nel 1560, il corsaro Dragut respinse i nemici spagnoli. Nel mausoleo di Sidi Zitouni, invece, fra diversi oggetti della cultura materiale dell'isola, vediamo per la prima volta il modellino di un "menzel", l'abitazione tradizionale di Djerba.

Le fattorie-fortino fra palme e frutteti

Dal vero, i "menzel" regalano molto al fascino del paesaggio. La mancanza di altre vere città sull'isola è dovuta proprio alla presenza di queste fattorie multifamiliari che, con le loro cupole, le torrette, il cortile interno quadrato e circondate da campi coltivati a palme, a frutto o ad ulivi, da lontano sembrano piccoli fortini autosufficienti. I menzel sorgevano sempre accanto ai pozzi, e dov'era l'acqua veniva spesso costruita anche la moschea. Quando l'acqua si esauriva, la comunità del menzel si spostava, costruendo tutto di nuovo, moschea compresa. Per questo motivo Djerba è oggi disseminata di queste costruzioni, di pozzi e di oltre duecento moschee, una diversa dall'altra.

La costa meridionale

Nella campagna, sulla strada che punta a sud verso Guellala, abbiamo trovato laboratori di ceramica dove si svolge una delle attività più antiche dell'isola ma ancora fiorente, curiosamente nata da un'esigenza. È stato infatti mentre si cercava acqua nel sottosuolo che si trovarono anche ricche cave di argilla, da cui si iniziò a produrre vasellame Le tecniche con cui si producono ancora oggi le terrecotte sono quelle dell'epoca fenicia, in particolare per le "gargoulettes", le anfore utilizzate ancora dai pescatori di Djerba per la pesca dei polipi. Storia, natura e cultura: l'atmosfera dell'isola ci ha incantato. La nostra vacanza a Djerba prosegue alla scoperta di altre meraviglie a pochissima distanza da qui.