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Tutto il sound di una vacanza in Madagascar

10.10.2015
Indice

Una vacanza in Madagascar è l'occasione per entrare in contatto con luoghi e popoli molto diversi da quelli europei, per cultura, tradizioni e originalità delle manifestazioni artistiche. Fra tutte la musica malgascia, ricca di influenze provenienti dall'Indonesia, dal Kenia e dal Sudafrica ma anche dalla Francia e dai Paesi Arabi.

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Tra il folk malgascio e il pop europeo

Musica in cui prevalgono strumenti a corda, come il Kabosy, la tradizionale chitarra quadrata che di corde ne ha quattro o sei; oppure il Valiha, che ne ha ben ventotto ed è lavorato ad arte, con una cassa ricavata dal legno di bambù e il suono squillante e leggiadro, simile a quello dell'arpa. Musica tradizionalmente suonata durante le festività e i riti religiosi, dai ritmi incalzanti, con il tempo che spesso è tenuto in modo corale, non dalle percussioni ma attraverso il battito delle mani, come nel caso della ballata popolare vahy soava.

Gli ambasciatori della musica malgascia nel mondo sono diversi, e tutti molto apprezzati. Dalla band Tarika, con la sua energia travolgente, ai più raffinati Eric Manana, musicista eclettico per anni nell'entourage del compositore neozelandese Graeme Allwright, e Dama, considerato il Bob Dylan del Madagascar per il suo impegno nella lotta contro il regime neocoloniale. Musica trasversale quindi, che affonda le radici nella tradizione folk ma che sa anche attraversare l'oceano e fondersi con i ritmi pop e rock più "occidentali".

I festival da non perdere

Se state programmando la vostra vacanza in Madagascar segnatevi gli appuntamenti musicali più importanti, a partire dal Donia, uno dei festival africani di musica tradizionale di maggior successo. Dal '93, anno in cui è stato lanciato, il Festival Donia, che nella lingua dell'etnia Sakalava significa "divertimento", si svolge per cinque giorni consecutivi sull'isola di Nosy Be, tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, richiamando decine di migliaia di turisti e di appassionati del genere. Per gli amanti del jazz, invece, un appuntamento imperdibile è il Madajazzcar, festival internazionale che si svolge ogni ottobre nella capitale Antananarivo, con grandi artisti provenienti da tutto il mondo.

Il Madagascar tra le righe

Per prepararci all'incontro con la natura, la cultura e il popolo malgascio abbiamo letto qualche libro interessante che, come sempre, vogliamo consigliarvi di leggere prima di partire per la vostra vacanza in Madagascar. Il primo si intitola Io e i lemuri, e racconta il viaggio intrapreso dallo zoologo britannico Gerald Durrell alla fine degli anni '80 per catturare due esemplari del lemure aye-aye e portarli all'interno del Jersey Wildlife Preservation Park. Una storia vera, raccontata in prima persona dallo scienziato inglese in modo brillante, con humour e attraverso splendide descrizioni dello straordinario habitat dell'isola. Il secondo è il romanzo dal titolo Razorama, del giovane scrittore italiano Enrico Brizzi: la storia comincia con la descrizione di una traversata in catamarano (il Saint-Just), dalle coste del Kenya al porto malgascio di Tuleàr, di due uomini e due donne. Sullo sfondo dell'intreccio campeggiano le descrizioni di luoghi, paesaggi e storie di persone, annotate sul diario di un viaggio in cui Brizzi coglie i sapori, gli odori e tutto il fascino del Madagascar.

Cinema tra storia e modernita'

Infine un accenno al cinema, con due pellicole entrambe uniche nel proprio genere. Il primo è lo splendido Cain, Aventures des mers exotique: un docu/film di eccezionale modernità, nonostante i suoi 80 anni, diretto dal maestro avanguardista Leon Poirier. Il protagonista, Cain, incarna l'uomo moderno e civilizzato che non può fare altro che piegarsi di fronte alla potenza e alla maestosità della natura. Il visionario Poirer già negli anni '30 voleva portare all'attenzione di tutti come la moralità del genere umano si stesse perdendo dentro il mito del progresso tecnologico. Allo stesso tempo il suo intento era dimostrare come un film potesse essere girato in modo efficace anche lontano dagli studi cinematografici, in pieno contatto con la natura esotica del Madagascar. Il secondo è il film di animazione che forse più di ogni altro ha fatto conoscere l'isola africana ai più piccini. È il successo mondiale della DreamWorks Madagascar, che racconta la storia di quattro amici: un leone, una zebra, un ippopotamo e una giraffa che per una serie di circostanze fortuite passano dallo Zoo di Manhattan all'isola di Madagascar. Coinvolti in mirabolanti avventure da una tribù di lemuri, riscopriranno un po' alla volta le loro radici selvagge. Da non perdere, specialmente se state programmando la vostra vacanza in Madagascar assieme ai figli.