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Nella leggendaria sinagoga di El Ghriba a Djerba
El Ghriba "la miracolosa" e Lag Ba'Omer
Tra verdi distese di ulivi, intervallate dal bianco e l’azzurro delle tipiche abitazioni tunisine, la nostra vacanza a Djerba ci ha riservato una piacevole e inaspettata sorpresa. Nel mezzo dell’isola, abitata prevalentemente da musulmani, abbiamo visitato la piccola e antichissima comunità ebraica di Hara Sghira (conosciuta anche come Er-Riadh).
Le pietre del Tempio di Gerusalemme
Per raggiungerla ci siamo spostati di pochi km dal capoluogo Houmt Souk, percorrendo verso sud la statale C117, incuriositi dalle leggende che avvolgono questo luogo. Gli abitanti di Er-Riadh sono i custodi di una delle Torah più antiche e preziose del mondo, conservata all’interno della meravigliosa sinagoga di El Ghriba, tra archi blu, vetri colorati e pareti tappezzate di splendide maioliche.
Le fonti storiche fanno risalire il primo insediamento ebraico di Er-Riadh al 586 a.C., in seguito alla distruzione del grande Tempio di Gerusalemme, e si racconta che la Sinagoga sia stata costruita utilizzando proprio le pietre delle rovine del Tempio. Oggi El Ghriba è la meta di migliaia di pellegrini ebrei, dalla Tunisia, dal Marocco, dall’Italia e dalla Francia, e passeggiando tra le viuzze del piccolo borgo si respira davvero un’atmosfera di grande sacralità.
Meta per migliaia di pellegrini
El Ghriba, che in arabo significa "la miracolosa", è davvero un luogo di grande fascino. Scopriamo che oltre ai turisti che vengono in vacanza a Djerba, qui arrivano molti pellegrini in visita alla sinagoga, tra i quali numerose donne steriliperché, si dice, donare la fertilità è uno dei suoi miracoli. Vicino al cortile da cui si accede alla sinagoga, dove un tempo sostavano le carovane in arrivo dal deserto, una bancarella vende a poco meno di un dinaro il tradizionale cappellino maschile (kippah) e il sottile velo femminile per coprire capo e spalle. Solo chi li indossa, dimostrando così la propria umiltà davanti a Dio, è ammesso all’interno delle stanze di preghiera. Una volta entrati, dopo esserci tolti le scarpe, abbiamo visitato gli splendidi ambienti della sinagoga. Tra le colonne, le vetrate e la voce squillante dei rabbini in preghiera, siamo scesi nella cripta dove si dice sia stata posata la prima pietra delle rovine del Tempio.
La cerimonia delle uova
In questa stanzetta tutti gli anni, in occasione della festa di Lag Ba’Omer, altro motivo per trascorrere una vacanza a Djerba, avviene una cerimonia propiziatoria che coinvolge centinaia di fedeli, sopratutto donne. Queste sistemano nella cripta delle uova, sulle quali scrivono un desiderio assieme al proprio nome, accendendo tutto attorno piccole candele. Lentamente il calore delle candele rende le uova sode e pronte per essere mangiate, affidando al rituale i propri desideri di pace, guarigione e fertilità. Un candelabro a 7 braccia viene trasportato per le vie di Hara Sghira mentre i fedeli, uniti in un corteo, pregano cantando e ballando. Lag Ba’Omer è una festa molto allegra, particolarmente sentita dalla popolazione ebraica, perché spezza il lungo periodo di un mese (successivo alla Pasqua) durante il quale per tradizione non si possono celebrare matrimoni. Durante il giorno bambini e ragazzi cercano ovunque piccoli pezzi di legno grazie ai quali, di sera, verrà acceso un grande falò per cuocere patate, cipolle e stare tutti assieme.
A Lag Ba'Omer è festa grande!
Durante la festa il cortile della sinagoga si trasforma in una grande cucina e vengono allestiti banchetti dove si mangia rigorosamente cibo Kosher, seguendo le rigorose leggi ebraiche che vietano di consumare determinate pietanze a base di carne e di latte. Di qualunque religione siate, un fatto è certo: una vacanza a Djerba riserva queste e altre meravigliose suggestioni.