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Il paradiso degli animali
Il primo safari non si scorda mai e insegna che il mal d’Africa esiste davvero, un sentimento di appartenenza ad una terra che non ha compromessi e sa essere attraente e spietata nello stesso istante.
Lo Tsavo National Park, uno dei parchi più antichi al mondo, è solo uno dei tanti gioielli naturalistici del Kenya, dove la presenza dell’uomo è ancora secondaria rispetto all’habitat incontaminato in cui gli animali continuano ad essere padroni.
Tsavo Est
Lo Tsavo National Park si estende per oltre 13.000 km2 e prende il nome dal fiume Tsavo che lo solca da ovest verso est per tutto il suo territorio; a dividere il parco, stavolta da nord verso sud, è invece la ferrovia che rappresenta quindi un confine netto tra quello che è chiamato comunemente Tsavo Est e lo Tsavo Ovest. Il Parco è una riserva naturale, pensata per proteggere gli animali e preservare il loro habitat naturale, e soltanto una parte è aperta ai visitatori.
Il safari fotografico nel parco consente di osservare, in totale sicurezza, allo stato naturale e a distanza ravvicinata animali come elefanti, bufali, antilopi, ippopotami, coccodrilli, uccelli, zebre, gazzelle, leoni e leopardi. Oltre agli animali, anche la natura offre splendidi scenari. Da non perdere le Mzima Springs , quattro sorgenti naturali a 48 km dalla cittadina di Mitio Andrei, nel cuore del Parco. L’acqua scorre in profondità per oltre 30 km ed emerge nei pressi dell’oasi di Mzima, creando un lago di acqua freschissima e trasparente, in una zona completamente arida, creando un ecosistema affascinante ed appartato rispetto al resto dello Tsavo Est. Per chi cerca la perfetta combinazione tra una settimana di mare e un mini-safari, non c’è niente di meglio del Turisanda Safari Tsavo Est.
LO TSAVO OVEST
Lo Tsavo Ovest si trova ad ovest della linea ferroviaria che delimita i due parchi. Il suo territorio - ben 7065 km2 - è molto più eterogeneo di quello dello Tsavo Est e va dai 200 ai 1000 metri di altitudine, con repentini cambi di fauna e scenario. È un luogo perfetto per l'avvistamento dei cosiddetti Big Five (leoni, elefanti, leopardi, rinoceronti e bufali), ma anche per godersi i paesaggi africani che qui passano da vette altissime a colline desertiche, fitti boschi e fiumi impetuosi.
Il Parco Nazionale di Amboseli venne creato per proteggere gli animali dalla caccia grossa, occupando buona parte delle terre anticamente abitate dal popolo Masai. Una decisione dettata dalla necessità di preservare l'habitat e la fauna locale, particolarmente sofferta. Quello che oggi può essere visitato è un territorio straordinario che si estende per 392 km2 e arriva a toccare il versante nord del monte Kilimangiaro. È proprio qui che si possono vedere le leggendarie 'verdi colline d’Africa', evocate da Hemingway. L'area del parco comprende paludi di acqua dolce e savana, stagni, foreste e persino distese laviche, dove vivono ben 400 specie diverse di volatili, oltre a rinoceronti, ghepardi, gazzelle, impala, elefanti, zebre, leoni, ippopotami e struzzi.