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Ibiza, ciudad antigua

25.01.2019
Indice

Il comune di Ibiza città è il più antico dell’isola e si offre alla vista del viaggiatori come una distesa di case bianche arroccate su di una collina e dominate da un castello.

Solitamente l’isola spagnola viene associata alla moderna movida o agli hippies, due elementi che oggi sono parte integrante dell’economia e della cultura locale. In realtà questa cittadina di appena cinquantamila abitanti ha le proprie radici in un lontano passato.

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Ibiza, un fascino antico

Il primo insediamento cittadino risale addirittura ai cartaginesi e, fino al XII secolo d.C., ha visto succedersi romani e arabi. La parte antica della città viene chiamata Dalt Vila (ovvero ‘ciudad alta') e corrisponde all’antica area medioevale cittadina, fortificata come protezione dagli attacchi dei pirati. Fu soltanto nel XVI secolo, con gli Asburgo di Spagna, che Ibiza conobbe una relativa tranquillità, rimanendo in disparte rispetto ad altre zone del Mediterraneo.

Lo scarso interesse della storia moderna nei confronti di quest’isola ha permesso che la natura, le sue coste e le vestigia del passato antico rimassero intatte, almeno fino al 1960. Furono gli hippies, infatti, a farla rinascere e a renderla celebre a livello internazionale negli anni in cui la cultura di Hendrix e dei Pink Floyd si trasformò in quella dei rave, dei club esclusivi e dei tramonti musicali al celebre Cafè del Mar, molto in voga negli anni ’80 e ’90. Il viaggiatore di oggi trova una città immersa nella natura selvaggia che si specchia, insieme alle sue bianche casette, in un mare meravigliosamente turchese. Parte del fascino è anche merito di un’urbanistica medioevale davvero pregevole in tanti aspetti, spesso sfuggenti.

Parte del fascino è anche merito di un’urbanistica medioevale davvero pregevole in tanti aspetti, spesso sfuggenti. Chi passa per Portal de les Taules, ad esempio, nota la porta monumentale e lo stemma di re Filippo II di Spagna, ma ignora che fu proprio lui ad imporre a Ibiza una sorta di rinascita culturale, traghettando rapidamente la cittadina dal medioevo alla cultura Seicentesca. Per capire questo passaggio e scoprire il piccolo cuore barocco ibizenco, si deve arrivare a Plaça d'Espanya, sulla quale si affacciano una splendida chiesa del XVII secolo, l’austero Castell e il Museu Arqueològic. Quest’ultimo è da visitare per la completezza della collezione di antichità puniche e romane davvero rara. Il museo è completato dalla visita del Museo Monográfico y Necrópolis Púnica de Puig des Molins, esattamente sopra l’antica necropoli fenicia e punica. Chi ama l’arte rinascimentale deve spingersi sino a Santa Eulària d'es Riu, una località balneare a pochi minuti di auto dalla città, per vedere la sua meravigliosa chiesa cinquecentesca fortificata. Il sito è davvero singolare dato che la sua struttura ha inglobato quella di una moschea del 1200, a sua volta sorta sui resti di una necropoli fenicia.