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Cuore d'Africa
L’Africa dei safari è silenziosa. È il balzo rapido della gazzella, il passo felpato del ghepardo, lo scoppiettare di un falò. È silenziosa come il senso di appartenenza, come il desiderio di tornarci ancora per incrociare lo sguardo fiero di un Masai.
Il silenzio avvolge anche le spiagge, paradisiache e selvagge. Tra le mangrovie si può sentire il richiamo del Martin Pescatore, il chiacchiericcio dei pescatori in lontananza o il fruscio delle ali di un Airone che plana leggero sul pelo dell’acqua.
LA BIODIVERSITÀ DELLO TSAVO NATIONAL PARK
Per chi decide di partire alla scoperta del Kenya con l’intenzione di vivere le emozioni di un safari fotografico in piena regola, il Parco di Tsavo Est è uno dei luoghi migliori. Occorrono 5 ore di auto per arrivarci, partendo da Watamu. Lo stesso viaggio è di per sé un’esperienza non trascurabile, dato che offre la possibilità di conoscere un vasta porzione del territorio kenyota, essenzialmente poco abitato.
Il parco – che rientra in un vasto sistema di parchi nazionali - è il più grande di tutto il paese e raggiunge quasi i 22.000 chilometri quadrati di estensione. Nello Tsavo Est l’ambiente è stato ben protetto e offre un panorama dall’aspetto selvaggio e ricco di fascino. In realtà i visitatori possono accedere soltanto ad un terzo del suo territorio. I restanti due terzi, infatti, sono interdetti alla presenza dell’uomo, proprio per preservarne la biodiversità. L’ecosistema dello Tsavo Est è molto più complesso di quanto si possa pensare ed offre una straordinaria eterogeneità di ambienti naturalistici. Qui, infatti, si succedono grandi aree di savana, enormi foreste e l’imponente profilo montuoso dell’altopiano Yatta: una gigantesca formazione lavica che corre per quasi 200 chilometri. Il Parco è l’habitat ideale per numerosi animali come i grossi felini, la giraffa, il rinoceronte, le scimmie, gli elefanti, le zebre, i dik dik e il bufalo. Ci vogliono nervi saldi e sangue freddo per riuscire ad immortalarli con la propria attrezzatura fotografica, ma con un pizzico di pazienza e determinazione è possibile scattare ottime fotografie, anche grazie alla splendida luce e al cielo quasi sempre terso.
UN SAFARI IN COMPAGNIA DI HEMINGWAY
Chi si domanda dove siano le Verdi colline d’Africa, di cui parlava con passione lo scrittore americano Ernest Hemingway, sarà felice di scoprire che si trovano nel Parco Nazionale di Amboseli. Una grandissima area protetta che si estende ai piedi del Kilimanjaro, la vetta più alta di tutta l’Africa e che offre una straordinaria varietà ambientale. Pianure sterminate, laghi e montagne, savana e foreste di acacie, regalano al visitatore scorci mozzafiato che racchiudono l’essenza stessa del Kenya: una nazione dove la natura è finalmente libera di fare il proprio corso. Fondato nel 1948 come riserva naturalistica, il parco comprende anche le terre del Masai Mara e svolge un’importante funzione di tutela di molte specie protette, in primo luogo degli elefanti.
L’Amboseli National Park occupa 392 chilometri quadrati, arriva al confine Tanzania e dista 8 ore di auto da Watamu. È raggiungibile anche in aereo ma l’itinerario via terra ha il vantaggio di attraversare una vasta porzione del Parco Tsavo Est offrendo paesaggi di grande interesse. Una buona lettura per chi si accinge a compiere un safari in Kenya è il già citato romanzo di Hemingway, Verdi colline d’Africa, che anche se è stato scritto nel 1933, regala le stesse emozioni difronte a un paesaggio rimasto pressoché immutato.
WATAMU E LE MERAVIGLIE DEI PARCHI MARINI
Chi ama il mare deve sapere che questo tratto è un’area protetta dall’UNESCO e rientra nel Parco Acquatico di Watamu: un luogo dove è possibile osservare una barriera corallina incontaminata, piena di vita e ricca di colori. Watamu è un piccolo villaggio di pescatori a 100 chilometri da Mombasa, sulla costa est del paese e ad appena 20 chilometri - via mare – dal Parco e Riserva marina di Malindi dove si trova la celebre spiaggia delle tartarughe. L’attività consigliata da queste parti è lo snorkeling, sebbene i più esperti possano optare per lunghe immersioni subacquee grazie alla presenza di ottimi centri diving. Qui non è difficile avvistare le tartarughe marine e gli squali balena, totalmente inoffensivi per l’uomo. Chi ama altri sport acquatici può dedicarsi anche al kite e al wind surf. Una delle caratteristiche di queste spiagge è la presenza dei dukas, piccoli chioschi gestiti da locali. La contrattazione – come in ogni altra parte d’Africa – è d’obbligo e fa parte del fascino di fare shopping a queste latitudini. In queste piccolissime botteghe vengono vendute merci di qualsiasi tipo, dalle sculture in legno alle borse in foglie di banano intrecciate, dai vasi alle maschere, ma anche cibo, spezie, bevande e persino CD e DVD. A proposito di questi ultimi – a beneficio degli appassionati – è utile sapere che proprio presso i dukas è possibile reperire film africani e musica locale, entrambi molto rari dalle nostre parti.
Fra i luoghi d’interesse, a poca distanza da Watamu, consigliamo di visitare le rovine di Gede (Gede Ruins National Monument), una città araba di mercanti risalente al XII secolo, immersa nella fitta vegetazione del Parco nazionale Arabuko-Sokoke. Passeggiando fra le rovine ci si può rendere conto dello splendore di questa città: sono infatti ben visibili i resti di tre moschee, due cinte murarie, il palazzo del sultano e un buon numero di abitazioni. Si tratta di un luogo davvero singolare ed affascinante che consigliamo di visitare con fotocamera alla mano per catturare scorci davvero unici e suggestivi.
Non distante dal sito di Gede si trova il Kipepeo Butterfly Project, un parco tematico interamente dedicato alla farfalle. Si tratta di un piccolo progetto naturalistico nato per sostenere l'attività degli agricoltori locali che qui si occupano dell'allevamento di farfalle e falene, dalle fogge più disparate, per l'esportazione in Europa e in America. È una vera chicca, adatta per una breve escursione, unica nel suo genere, che suggeriamo per la magia che è in grado di regalare.