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Alla scoperta del Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi
Una storia antichissima e leggende straordinarie animano ancora oggi le strade della splendida isola di Rodi, una delle mete più amate di tutta la Grecia. La sua bellezza è ben nota e, ogni anno, tanti visitatori restano entusiasti di fronte alle sue meravigliose spiagge. Rodi, però, è molto di più: anche le sue città e i suoi monumenti meritano una visita approfondita, e vi regaleranno delle intense emozioni in ogni momento del vostro viaggio.
Nell'elenco di cosa vedere a Rodi assolutamente impossibile non citare il Palazzo dei Gran Maestri dei Cavalieri di Rodi: un castello dove storia e mito si fondono in un insieme unico e particolare, che lascia tutti a bocca aperta. Il Palazzo si trova nella Città Medievale di Rodi, e, per la precisione, nella famosa Via dei Cavalieri. È una zona molto consigliata per chiunque voglia approfondire la storia dell’isola, e che fa innamorare tutti. Volete saperne di più? Continuate pure a leggere per scoprire tutto sul Castello di Rodi in Grecia, e preparatevi a partire con noi!
La storia
Fra tutte le bellezze da visitare a Rodi, quella del Palazzo del Gran Maestro è noto per essere uno dei più importanti esempi di architettura militare di epoca medievale di tutta Europa. Le sue origini, infatti, risalgono alla prima metà del ‘300.
Fu commissionata dal Gran Maestro Helion de Villeneuve, che le diede anche il nome, e i lavori richiesero oltre vent’anni. Nel corso dei secoli il palazzo ha visto passare la grande storia, ed è stato teatro di diversi avvenimenti storici.
Nel corso dell’occupazione ottomana il palazzo fu trasformato in una prigione e poi abbandonato, fino alla grande esplosione che la distrusse. Sarebbe stato ristrutturato solo qualche decennio più tardi. Da allora, tornato a nuova vita, il Palazzo racconta ai suoi visitatori una storia antica e affascinante, carica di mistero e colma di avventure da scoprire.
La ricostruzione
L’esplosione della vicina chiesa di Agios Ioannis Prodromos, avvenuta nel 1856, lasciò il palazzo quasi completamente distrutto e abbandonato. Rimase in queste condizioni fino al 1937, quando l’architetto Vittorio Mesturino cominciò a organizzare i lavori di ristrutturazione. Il piano iniziale era fare del Palazzo la residenza estiva di Mussolini e di Vittorio Emanuele III. Per il progetto di ricostruzione, Mesturino studiò accuratamente le antiche illustrazioni e le descrizioni del palazzo, per poterlo ristrutturare nel modo più fedele possibile. In particolar modo, Mesturino si affidò alle minuziose descrizioni del Vicecancelliere dell’Ordine dei Cavalieri, tale Guillaume Caoursin, che nel suo “L’Assedio di Rodi” aveva descritto con dovizia di particolari gran parte degli interni del palazzo. Per il resto, ci si affidò all’integrazione di reperti archeologici originali, come i mosaici provenienti dall’isola di Kos. Un lavoro molto importante, che ha portato il Palazzo a un rinnovato splendore.
La struttura e gli interni
La bellezza del Palazzo del Gran Maestro di Rodi sta nei suoi sontuosi arredamenti, la bellezza degli arazzi e la ricostruzione quasi maniacale di alcune delle sue parti interne, specialmente quelle scampate all’esplosione. Fra le parti originali c’è parte dell’ingresso a lato sud, dove svettano le due alte torri. Sulla parte a ovest, invece, si trova ancora la torre rettangolare costruita verso la fine del ‘400. Da vedere anche i sotterranei, usati come ultima difesa dalla popolazione locale in caso di attacchi nemici.
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